Cookie law

6 motivi per cui la Cookie Law era da evitare

Garante Editoria e la legge dei Cookie

Non spiegherò che cosa sono i cookie, perché nelle ultime settimane questo argomento è stato dibattuto da tantissimi siti, né parlerò di come essere in regola con questa norma, perché anche di questo hanno parlato in tantissimi blog e mai in modo completo e chiarificatore.

Ma è normale, la colpa non è certo dei blogger, piuttosto è da imputare ai legislatori che, come al solito, creano una legge oscura, che si presta a mille interpretazioni – e magari tutte sbagliate (quella corretta sarà visibile di sicuro nella multa).

Soprattutto, con la confusione generale che la cookie law ha creato in rete, possiamo facilmente immaginare che non ci sia stato un affiancamento di natura tecnica o, se c’è stato, i tecnici sono fatti della stessa pasta dei legislatori.

#1 – La massa non capisce che c’è scritto in quel banner

Ma questo al Garante e a quel gruppo di collegiali della UE non interessa. L’informatizzazione in Italia – e nel mondo – non ha raggiunto un buon livello.

Quanti davvero sanno cosa sono e a che servono i cookie? E quanti, vedendo apparire quel banner, capiscono effettivamente cosa significa e cosa devono fare?

#2 – La Cookie Law non risolve i problemi della privacy

Il tracciamento degli utenti può avvenire anche senza cookie, come spiegato in Cookieless Cookies. Ma basta cercare con il buon vecchio Google “how to track users without cookies”.

#3 – Il banner della Cookie Law abbassa il livello di usabilità dei siti

Una delle innovazioni nel web è stata il concetto di usabilità dei siti: migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti. Poter accedere con facilità alle informazioni e ai contenuti è diventato un compito fondamentale di web designer e sviluppatori.

E il Garante della privacy che fa?

Ci obbliga a inserire un banner che, sue testuali parole (il grassetto è mio):

[…] deve avere dimensioni tali da coprire in parte il contenuto della pagina web che l’utente sta visitando. Deve poter essere eliminato soltanto tramite un intervento attivo dell’utente, ossia attraverso la selezione di un elemento contenuto nella pagina sottostante. Punto 8. Come deve essere realizzato il banner? Informativa e consenso per l’uso dei cookie

Che aumenti il costo di interazione da parte dell’utente (numero di azioni necessarie per leggere un contenuto) al Garante e alla sua legge non importa nulla.

#4 – Il banner della Cookie Law è accessibile?

C’è chi usa browser vocali per navigare, c’è chi ha vari tipi di disabilità e dovrebbe essere facilitato nella navigazione in rete. Ma il governo pensa bene di rendere tutto questo ancora più macchinoso.

Quanto è accessibile il banner che il Garante impone? Davvero riesce a essere conforme alle varie linee guida? E a quanto previsto dalla legge Stanca?

A un mio amico, che usa un browser vocale per navigare (il Dragon), per chiudere quel banner sono richiesti ben 6 comandi

#5 – Molti blogger non sono esperti e non sanno come risolvere

Leggendo in giro, c’è tanta di quella gente caduta nel panico che molti stanno pensando di chiudere i loro blog. Tanto al Garante e allo Stato che gliene frega? Per buona pace della libera informazione e in piena sintonia con il ben famoso motto #lavoltabuona.

Sì, è proprio la volta buona che un governo è finalmente riuscito a creare una legge per il web peggiore della Levi-Prodi.

#6 – L’incongruenza della multa

C’è chi, condannato per frode fiscale, se la cava con qualche oretta di assistenza agli anziani per alcuni mesi e chi per “omessa informativa o di informativa inidonea” si beccherà “la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da seimila a trentaseimila euro”.

Da 6.000 a 36.000 euro. Magari avranno il coraggio di multare il ragazzino di 13 anni che ha aperto il suo blogghetto su Blogger e non sa un tubo di questa legge – peggio per lui: la legge non ammette ignoranza – e fra Google Analytics, banner di affiliazione, video Youtube e bottoni social ha sgarrato per bene.

Poteva essere evitata la Cookie Law?

Secondo me sono i politici italiani che dovrebbero evitare di parlare di web, visto che ogni volta che mettono bocca sulla rete combinano guai e creano problemi.

Non sarebbe bastato un semplice link nel footer delle pagine? Tanto tutti quei cookie possono essere cancellati e disabilitati anche a posteriori.

Dal 3 giugno, quindi, tutti i siti sono stati omologati, come da stile europeo. E addio all’individualità.

 

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