Gruppi Facebook: la censura vitale

Dunque, qual era la favola di cui si parlava? Pinocchio di sicuro.

Editoria e BOT, la censura delle lobby dei gruppi di Fabebook in SMM

Nel precedente articolo: Gruppi Facebook: i #SMM in lobby chiuse, si è provato a far comprendere la differenza tra un gruppo di Facebook composto da professionisti e un gruppo Facebook composto da Newbie (neofita).

Gli scopi comuni sono 2 in definitiva: creare reti di network “chiusi” dove elogiarsi a vicenda e fare i leoni criticando i potenziali “epicfail”.

Ma attenzione, questi gruppi devono essere viziosi e chiusi, altrimenti la querela è dietro l’angolo, tutti gli inviti diretti a scrivere in pubblico, su blog, non hanno ricevuto risposte, al limite blande ammonizioni sul comportamento su scelte di web marketing azzardate.

Ma chi sono i leoni di questi gruppi? In genere questi iniziano la carriera sputando veleno e infervorandosi ai nomi dei brand colpevoli di qualche inadempimento, poi a ricercarli non lasciano traccia. Nei gruppi chiusi sono tutti leoni, fuori da quel contesto tutti… completate voi con rima!

Fatta questa premessa, Pinocchio… è toccato a te! Ed ecco che in una notte d’inverno:

Seguo pochi gruppi, in gran parte per amicizie, poi all’improvviso qualche sera fa la buffissima scoperta: sei stato “bannato” (o censurato?) da uno di questi gruppi del… #SMM.

Non sono stato l’unico, anche Davide Puzzo ha subito la stessa sorte. Ma come, perché?

Una discussione tra professionisti, anche se generica e OT (off topic – fuori tema del gruppo) su domande specifiche, inerenti all’editoria tradizionale e digitale, ha posto l’accento sui BOT e sulla falsità dei numeri legati ad azioni sociali riconducibili a effetti di BOT.

Vuoi censurare un tema che interessa tutti?

distribuzione-umana-traffico-bot

Questo argomento è di “vitale” importanza per capire le dinamiche sia dei social network sia il traffico search, perché non può essere interessante da condividere e approfondire?

Un moderatore che è soltanto in ricerca di pubblico, ma è ignorante in materia, può intervenire riguardo la visibilità, ma si capisce perché usa una terminologia inappropriata e non attinente, col risultato di portare l’argomento verso il baratro mentre, con l’altra mano, di solito impegnata a fare altro, censura eliminando post ed esclude dall’intero gruppo senza nemmeno avvisare. Ma torniamo ai fatti.

Inutile ricordare che spesso siamo citati in libri, interpellati a “tradurre” azioni e numeri dubbi. Quando si afferma che il web è “drogato” il nome di questo stupefacente non è Pinocchio, ma ignoranza.

Facebook-BOT

image: Mauro Preda

Quanti non conoscono ancora cosa sono i BOT? Due “BOT” le stavamo ironicamente dando, punti di vista leciti e anche rispettosi delle FAQ e di Netiquette di comportamento di quel gruppo, ma evidentemente… l’occasione era ghiotta, l’argomento “pericoloso” per molti e alla fine siamo stati esclusi.

Tutte “verginelle” del social media marketing? Ironicamente si potrebbe riassumere così la discussione in quel gruppo perché, ancora più ironicamente, precedentemente il blocco era personale da parte dell’amministratore, di conseguenza non ho mai letto i suoi commenti, ma lui in qualità di amministratore del gruppo Facebook Social Media Marketing, sì. Se si volesse mai parlare di correttezza.. come avrei mai potuto essere offensivo o attaccare qualcuno se questo qualcuno non lo leggo?

Il naso di Pinocchio si allunga! E bravo ” ‘o capiscione” Pinocchio…

Quando non sono docenti di web marketing, quando non sono “buffoni” da palcoscenico, amministrano gruppi e si sentono protetti dall’alto dei loro network o dei loro profili Facebook con gli utenti che li “caprettano”?

San SEO che sei in rete, liberaci dal BOT e dai social e non ci indurre in tentazione su moderatori “sprovveduti” ma liberaci dalla fuffa una volta per tutte, amen!<span class="su-quote-cite">McVitale</span>

Chi dice la verità finisce per essere censurato, è l’Italia dei numeri, della quantità di “mipiace”, di followers, del numero degli aderenti ad un gruppo; ma la qualità dei contenuti?

E se per puro “disincantato” interesse, le persone cominciassero a comportarsi in controtendenza e prendere le distanze da quanti hanno migliaia di amicizie (volete siano reali o sfruttano qualche cosa…)? Potrebbe essere la salvezza da un social falso e speculatore fatto di furbi e mentecatti?

Ma torniamo al Gruppo Social Media Marketing…

Social Media marketing gruppo Facebook

Gruppo Facebook Social Media Marketing Italy

Ovviamente il gruppo è moderato, l’immagine sopra riportata è presa direttamente da Facebook e mostra i membri che ne fanno parte, è “pubblica” e consultabile da chiunque sia registrato nella piattaforma.

Gruppo Facebook SMM Italy

Gruppo Facebook SMM Italy

Sono altresì visibili i nomi dei tre moschettieri che ne hanno l’amministrazione e la moderazione (vedi foto).

Pollaio chiuso ovviamente, la lobby del network settoriale non può essere pubblica, non è possibile fare “cultura digitale” diversa dalla loro.

Sono realtà ludiche dove il newbie apprende le logiche e le dinamiche in cui si lavora di buonismo per abbonire ed omologare il pensiero.

Inserire nel gruppo un ragionamento contraddittorio alle loro logiche, anche se autorevoli, diventa motivo per tanti di cimentarsi nello sport preferito in quel tipo di gruppo: il “leccacculismo”. Stesso ragionamento nei corsi, se ti permetti di fare una domanda su i numeri e fai un esempio di BOT, rischi la vita!

Questi gruppi sono palestre finalizzate non solo all’attacco di branco, come spesso avviene nei social network a danno di qualche brand specifico, ma anche all’esaltazione del io l’ho più lungo del tuo. Come un elastico, cominciano a tirarselo anche in maniera totalmente innaturale e oltre qualsiasi logica fisica e lo spiega anche la legge di Hooke:

F = k δ
L'allungamento prodotto δ è direttamente proporzionale alla forza F impressa.

Non sono da meno le donne del SMM, più furbe e falsamente non competitive, guardinghe e dominanti: non mancano di manie di protagonismo e vanità, se non sanno rispondere negano l’evidenza e perseguono strade anche a costo della loro stessa reputazione.

Ma chi sono i moderatori quel gruppo?

<strong>Miriam Torrente:</strong><strong>Emmanuela Petrarolo:</strong>
Miriam Torrente

Miriam Torrente

Di sicuro una persona che con il web ci ha lavorato, ha avuto qualche valida intuizione, tentato strade con network reali di estrazione social, ma non si capisce bene il perché, forse giovane, inesperta, tante delle sue iniziative si sono perse nella rete e nel tempo.

Oggi a livello sociale si vede poco, anche nel gruppo da lei immaginato e realizzato.

Emmanuela Petrarolo

Emmanuela Petrarolo

In passato, ha supportato e lavorato per alcuni progetti specifici, è una persona molto educata, con un sorriso e una disponibilità fuori dal comune e non ho mai avuto motivo di avere controversie o futili discussioni anzi porta avanti il dialogo in modo sempre piacevole, ma come Miriam, nel gruppo è sempre stata assente.

A. Giovanni Vitale:

giovanni-vitale-7x8

7 x 8 A. Giovanni Vitale? – Foto: Eli.

Non ho riferimenti diretti della persona, non è mio parente nemmeno alla lontana, non ho mai visto lavori realizzati da questa persona, non ne conosco il passato professionale nel settore digitale ed è abbastanza strano.

Con i miei 12 anni di P. IVA, collaborazioni a vario titolo per parecchi brand noti, anche per sentito dire da interposte persone, non mi è mai capitato di incrociare il suo nome.

Nei social, la persona non ha nessuna pagina diretta, nessuna info su progetti sociali, collaborazioni palesi con persone “note” del social media marketing.

Lo stesso è per eventuali promozioni di qualche suo lavoro, qualche elogio per lavori da parte di altri utenti, in Twitter quanto in LinkedIn che in Facebook, niente.

La curiosità cresce, chi è? Che fa questo signore nel mondo del digitale?

  1. A che titolo gestisce quel gruppo e a che fine?
  2. A che titolo scrive di digitale?
  3. A che esperienze fa riferimento per richiamare o commentare professionisti?
  4. Come fa a ritenere non pertinente argomentazioni sviluppate e testate su esperienze specifiche di programmazione?
  5. Su che esempi di esperienza diretta discute di strategia sociale?
  6. Moderare significa pilotare le discussioni e censurarle?

Chi meglio di Google può svelare l’identità di un internauta?

Ed io ho chiesto a Google:

La prima ricerca per Giovanni Vitale, è strano per un esperto di comunicazione e di social media marketing non essere presente in un indice di ricerca, ma nascondersi può essere una scelta. Del nostro Pinocchio amministratore del gruppo Facebook Social Media marketing Italy, non trovo nessun riferimento professionale.

Affinando la ricerca, ho aggiunto la città che compare nel profilo sociale pubblico, la ricerca è diventa: Giovanni Vitale Leonforte.

Non sono però 5000 i risultati, ma ben 21 i rinvii a giudizio per truffa e falso all’ATO rifiuti di Enna. Anche il giornale digitale locale di Leonforte riporta la notizia e sono tutti risultati “trovati” in rete, su siti di editoria digitale e pubblici.

giovanni-vitale-leonforte-siciliagiovanni vitale

giovanni vitale giovanni vitale

La legge farà il suo corso e accerterà le singole responsabilità a loro ascritte.

Quindi.. era un consigliere d’amministrazione, un politico. Il cerchio si chiude e Pinocchio con la punta del suo nasone lungo, fa scoppiare la bolla che fino ad oggi lo ha avvolto e tutelato, come un gruppo, una lobby, un campana di vetro di “intoccabili”.

Aprite la scatola, sfilate il blister sterile, aprite dalla linguetta e siete pronti per infilare la vostra supposta conoscenza del web e curare la menzogna che virtuale e virulenta fa parte di voi.

Ultime notizie:
Gruppo Facebook SMM Italy 5000

Gruppo Facebook SMM Italy 5000 utenti

Di qualche ora fa la notizia sensazionale!!!

Quel gruppo, nel nome di uno degli amministratori, come si evince dalla foto, A. Giovanni Vitale, ha annunciato di aver raggiunto un traguardo incredibile: 5000 utenti, sono in crescita… lievitano come BOT!!

Ma quanti #SMM ci saranno in Italia? Sono tutti SMM!

 più siamo e più ci divertiamo  e il circolo ricreativo chiuso è servito!

Dubbio gusto, capisco che siamo di fronte ad esperti di social che graficamente sono vincolati a quello che la loro “gabbietta” permette, già le disposizioni tipografiche di Google Plus sembrano fantascienza per molti, ma ci si poteva aspettare qualche cosa di meglio per un gruppo di professionisti.

Satira 3.0Restate pure in quel gruppo, mi dispiace di non aver salutato come avrei voluto, l’ho fatto satiricamente da qui, mi avete fatto tanto ridere e divertire, grazie a tutti, anche a te Pinocchio!!

Ai lettori… ardua sentenza. Occhio… PINOCCHIO!!

 

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