Corso Social Media Marketing: festival per venditori di ghiaccio agli Inuit
Eppure… c’è chi ci crede.
Le donne indigene Inuit sposate possono scegliere se andare a letto con gli ospiti della loro casa; questa emancipazione è ciò che resta di vecchie usanze di popolazioni culturalmente molto avanzate.
Il popolo del lungo inverno (è così che lo chiamano) ha dalle usanze che si tramandano di generazione in generazione; alcune sono davvero “all’avanguardia” rispetto a credenze moderne di social-popolarità indotta.
Ad esempio, gli eventi che prevedono un lato “formativo” in sagre di settore; quei corsi che vedono personaggi (i buffoni di settore) salire su un palco e dire 4 cagate facendole passare come delle perle giganti di inestimabile valore. Di stimabile lo sapete cosa hanno? Solo la puzza di numeri potenziali (o relativi) e di riscontri effettivi come: la merda è merda, voi la pagate “profumata”.
Ma gli OTS – PEOPLE REACH non sono altro che la solita allucinazione all’italiana di persone che hanno bisogno di sentirsi “parte” di qualche cosa, con un condottiero che dia loro l’impressione di sapere cosa sta facendo, dicendo, dove andare nel futuro.
Spesso è solo un vaffa ‘n culo, ma detto solo con più tatto, tanto la “trombata” è iniziata quando i partecipanti hanno aderito all’evento e pagato “quote” di partecipazione.
Non è un caso che, dopo aver avuto modo di ascoltare il “buffone di turno” di SEO, blogger, travel marketing, social media marketing, personal branding, web marketing, si possa passare ad avere delle collaborazioni; è in quel momento che si scoprono “quelle perle” che altro non sono che fantasie, un esercizio di stile, uno “spettacolo” di paroloni che all’atto pratico si traducono in “milioni di link”, per fare del posizionamento SEO di bassa lega, popolarità social indotta, migliaia di consensi in Instagram, decine di board di Pinterest (PirlaInterest) collezioni di inutilità di 4 cretini/e che credono sia “figo” parlare di social del quale nessuno si occupa se non i BOT per sfruttare la ridondanza indotta o “back link” di ritorno!
Ovvio che Google lo permette ed ha le sue responsabilità riguardo la SEO, ma fino a quando esisterà questo fattore di inbound marketing, questi pseudo professionisti e buffoni del nulla, potranno anche continuare a girare per sagre ed eventi, farsi individuare come punti di riferimento nel settore, ma è un fatto abbastanza evidente che se si prova a dialogare con loro… la percezione che si avverte è che non sappiano nemmeno di cosa stiano parlando.
Corso Social Media Marketing: l’esperto alle prime armi
Sempre divertente è la “superficiale risposta”, quasi di scherno, con la quale ti replicano facendo sempre riferimento ai loro traguardi: se loro hanno quei risultati… quella è la strada giusta! Certo, come no! Ma fate corsi per farvi togliere “lavoro”? Siete uno spasso di “illogica idiozia applicata”!
Corso Social Media Marketing o festival per venditori di ghiaccio agli Inuit?
Perché fare festival e corsi di formazione avanzata? Per vendere il ghiaccio agli Inuit o sperare che ti invitino a casa loro perché la loro moglie è una figa da paura e speri che ti conceda di andare a letto con lei? Ma sei sicuro tu, buffone da palcoscenico, che una donna così tanto emancipata possa volere la compagnia di un parassita del genere come sei tu?
Di cosa parli, di OTS? Di blogger nel settore del travel? A chi lo ha più lungo tra relatori? Forse vuoi far pesare la tua fama di “scopatore” di folle e vuoi che il tuo seme diventi il vero motivo di colonizzazione di frustrati impotenti da formazione eiaculativa del nulla?
Parliamo di numeri? Allora gli OTS sono dati potenziali o dati reali? Basta questo per dire: chi, come e quando? Forse potrebbero spiegare meglio quale relazione effettiva e matematica porta al People Reach, oppure… ancora meglio, definire una volta per tutte quali sono le metriche da tenere in considerazione rispetto al traffico, come “epurare” il traffico non utile e robotico, comprendere che non tutti sanno contare e leggere, come quelli che si iscrivono a corsi per esempio!
Il tutto si traduce a una necessità di avere medaglie, attestati di partecipazione, di dire che si è una qualche cosa, perché si è scritto un libro, ma di quei contenuti ne è vuota la rete, nessuno li menziona, nessuna citazione o approfondimento; il nulla come cavolo lo vuoi commentare se non con inutili e vuote platee di stolti e bifolchi digitali che necessitano di stimoli da gregge??
Tipica classe di un Corso Social Media Marketing
Caro giovane lettore, se non hai capito di cosa parlo, te la faccio breve: i corsi che tu vorresti fare costano e non danno garanzie di vantaggi imprenditoriali reali; la tua esperienza diretta sul campo potrebbe in compenso valere 10 corsi messi assieme e spesso ti frutta già dei soldini. Ne vale la pena regalare soldi a chi specula sul tuo fallimento?
A buon intenditor, poche parole; ma se la matematica è alla base dell’informatica, saper leggere le metriche significa essere a metà dell’opera; quanto meno si riescono a distinguere i numeri reali da quelli fasulli; regaleremo un pallottoliere a chiunque riesca a contraddire quello che scriviamo; tanto con le palle ci convivete da tempo per sentirvi “qualcuno” in un mondo virtuale come i social network!
Buon Corso Social Media Marketing a tutti!!!
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