Influencer: Social media influencers, business e marketing per i polli?
Influencer Marketing: business influencer e (social media) marketing per i polli?
Ecco qui la nuova tendenza, l’idea che “spacca”, a maggior ragione se non si ha un lavoro vero. Sono provocante, questa mattina mi alzo dal letto e ho deciso: anch’io sono un influencer!
Faccio un passo indietro: cos’è un influencer? Chi sono gli influencer e come trovarli?
Con i loro scatti (che spesso sono dei selfie), i loro post e tweets riescono a spostare e indirizzare l’opinione degli utenti dei social network a loro piacimento. Possono, nel giro di pochi minuti, far mutare l’opinione e il sentimento generale attorno ad un tema.
Nella gran parte dei casi sono considerati degli autorevoli – se non i più autorevoli – esperti nel loro settore di competenza. Fanno tendenza, creano seguito, ecco chi sono gli influencers. Sui social networks vanno a ricoprire il ruolo una volta interpretato dagli opinionisti della carta stampata o dei programmi televisivi, questo per non dire cose a caso.
Chi sono gli influencers
Sono loro, oggi, a dettare tempi e modi della social comunicazione globale, a decidere cosa è in e cosa è out.
Allora, se ho un’azienda, un business e voglio avere visibilità e voglio fare pubblicità viene da chiedersi: devo chiamare un influencer?
A questa domanda risponde quel settore del marketing detto influencer marketing.
L’influencer marketing consiste nel coinvolgimento di personaggi influenti del web in campagne promozionali. Questo tipo di marketing trova terreno fertile su Instagram, Facebook e Youtube e le modalità possono essere differenti: invito ad eventi, post sponsorizzati con annessi product placement e così via. La tendenza è che molti brand contattino utenti in vista, star del web, per sponsorizzare prodotti e servizi.
Questo metodo di coinvolgimento ha più o meno la stessa logica che c’è dietro a Facebook ads, la differenza fondamentale sta nella presentazione dei prodotti, che dovrebbe risultare molto più coinvolgente e nativa.
Business influencer marketer
Mi sorge un dubbio su Facebook, a te no? Non dico cose a caso e se si considera che con facebook ads non si può profilare come mr. Zuckerberg e tanti social media marketer (SMM) dicono, di conseguenza dalle campagne social ottieni solo likes e qualche manciata di click al sito (disponibile a mettere sul tavolo tantissimi numeri di diverse campagne anche gestite da SMM) allora siamo sicuri che chiamando una star del web, un business influencer, la mia campagna sarà positiva e produrrà un guadagno, un ROI?
Ah già, è che faccio satira per Suppostaweb (quindi di default io non capisco nulla :D ) e dimentico che queste figure mitologiche, gli influencers devono avere tre caratteristiche:
- popolarità, cioè un numero di persone che sono in grado di leggere questa creatura mitologica, in altre parole il people reach. Raggiungere 1.000.000 di bacheche equivale a consegnare 1.000.000 di flyer del supermercato nella buca delle lettere.
Bravi! Ma quante persone leggono quel flyer e quante lo buttano?
Nel caso specifico, quanti stavano scrollando, dal proprio smartphone, alla velocità della luce e quanti si sono, almeno, soffermati a guardare quel flyer? - canali di distribuzione dell’influencer, cioè l’autorevolezza che ha quell’influencer rispetto ad altre persone;
- engagement (coinvolgimento) cioè se ci si rivolge, grazie all’influencer, a 1.000.000 di persone, quanti di questo 1.000.000 lo seguono pendendo dalle sue labbra?
Mi sorge un altro dubbio, questa volta su Instagram, a te no? Non è la prima volta che satiricamente ringrazio tutte le donne presenti su Instagram per i loro selfie mozzafiato.
Non ricordo quale brand, servizio o territorio promuovessero, ricordo però che hanno pubblicato e che pubblicano continuamente selfies in cui mostrano un corpo strepitoso e che mi sono innamorato di tutte: Grazie! :)
Ok una bella pubblicità, ma come misurare l’incremento di vendite e di contatti? E il ROI?
Social Media Monitoring o Social media measurement
Il social media monitoring o measurement è il monitoraggio attivo di canali di social media di informazione, di solito di vari contenuti social (come quelli di Twitter, siti di social networking, video / foto siti di condivisione, messaggi e contenuti in generale generati dagli utenti) per determinare il volume e il sentimento di conversazione online su un marchio o un argomento.
Esistono dei metodi e degli strumenti (tools) per monitorare i canali social, come Klout, TweetReach, Hootsuite, Social Mention e diversi altri ancora, ma sono tutti tool che ci informano solo di quante bacheche abbiamo raggiunto.
Non sappiamo se in un rapido scroll gli utenti dei social ci abbiano realmente visto e il numero di likes, cuoricini e menzioni ricevuti, non ci segnalano quanti utenti arrivano al sito.
Da Instagram per esempio, NESSUNO può arrivare al sito, data l’impossibilità di mettere link, in altre parole e sentimenti a parte, molte cose non sono tracciabili.
Sono provocante… :D
Se in qualche caso hanno funzionato Facebook e Instagram, da soli, NON vuol dire funzioni altrettanto bene in tutti i casi.
La promozione di un territorio: mare siciliano – Ragusa – Sicilia – Italia, guarda come mi tuffo nel mare siciliano! Grazie a questa foto ad agosto dell’anno prossimo, davvero penserai a venire in Sicilia?
E se adesso mettessi la foto di una piscina fantastica? Saresti impegnato a sognare un momento, bello e buono, di relax o ricorderesti l’hotel che ha quella piscina per le tue prossime ferie?
Come misurare quanti si sono ricordati e quanti hanno realmente prenotato? Sempre che non fossi impegnato/a a fare uno scroll veloce dei post nella tua timeline e non l’hai nemmeno notato il mio post.
Esempio nr.2 – Influencers la promozione di un brand:
Se un noto brand di intimo per uomo, al posto di David Beckham e di Brad Pitt assumesse me, allora la campagna avrebbe lo stesso risultato? So che stai ridendo sotto i baffi e se non ce li hai te li stai facendo crescere apposta :D
Se la mia azienda produce intimo e non potessi permettermi di ingaggiare personaggi così noti? Come competere con i grandi brand?
La verità è più semplice di quanto credi: “Se non hai leadership nel tuo ambiente professionale è difficile vendere i tuoi prodotti/servizi“, dunque se la stessa campagna la facesse Coca Cola o altri brand altrettanto grandi e popolari FORSE otterrebbero dei risultati che tu, per budget limitati, NON potrai MAI ottenere!
I grossi brand di sicuro un risultato lo ottengono… si chiama branding.
Sono provocante… sono un influencer! :D #satira W il marketing per i polli o forse dovrei dire per i cinghiali!
Per Osiride e per api, guardami! Tu adesso sei un social media marketer o se preferisci un cinghiale, si… un cinghiale! :D
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!