Facce da SEO – Per un pugno di link alla festa del lavoro

Dopo averci bombardato per almeno un lustro con la faccenda del contenuto re (testi, infografiche, video e compagnia cantante), dopo averci fatto desiderare che il mondo del web smettesse di pubblicare, e per tutta risposta nel frattempo è spuntato con furore pure lo storytelling, finalmente alla deriva dei continent… ehm contenuti, l’attenzione s’è spostata su altro:  siamo in dirittura d’arrivo, dicono i guru; ci stiamo appressando nientepopodimenoché, udite udite, al web semantico.

Rabbrividisco! Dopo il “Re content”, la “Regina semantica”! L’innovazione spartiacque.

“Content is king” – L’antico adagio da un po’ di tempo manca dalla scena del SEO teatro.

Intendiamoci subito su due cose: il content conta e il web semantico esiste da anni; di nuovo c’è magari la terminologia introdotta allo scopo, e il fatto che Google tenti questa strada, ossia incominci a riconoscere i dati strutturati e semantici. Quindi in parallelo dice (e dovrebbe pure fare) che la link building sarà depurata da tutte quelle azioni di spam link (blackhat?) riconoscibili proprio grazie all’ingegno dell’algoritmo che è andato a scuola di linguaggio e pertinenze.

La semantica è una parola che ai più del web era fino a quel giorno sconosciuta e secondo me lo è ancora oggi, anche se di essa ci si riempie la bocca; parola ostica quanto temibile che però un giorno è diventato il baluardo del web 2.0. Alcuni porta-vessillo azzardano addirittura a parlare di web 3.0: un universo tutto semantico pieno di sbandieratori di feste da paese!

Si comincia a vociferare che l’algoritmo coi suoi puledri da corsa spider BOT sia diventato in grado di capire se un contenuto all’interno di un sito abbia attinenza con altri 200 testi scritti sempre nel medesimo sito; sia in grado di capirne l’argomento, la qualità, per cui la rilevanza; indi posizionarlo tra i migliori risultati.

E questo sarebbe l’encomiabile (sulla carta) web semantico: un web che deve dire grazie a un motore di ricerca intelligente e appassionato, capace di intendere mille lingue, mille costumi, mille modi di dire, ognuno come fosse suo proprio. Il miglior traduttore può chiudere bottega, in pratica.

Perché è nata una scienza linguistica artificiale più intelligente di quella dell’uomo.

Ok, ci sto, mi son detta a suo tempo. Abbiamo la possibilità di far salire in serp i veri contenuti di valore, quelli autentici, quelli pregni di significati utili all’utente che sta cercando. Per converso, non ci saranno più spammatori, inventa bufale e feticisti delle ADS.

E allora come stradiavolo è che in cima alle serp ci sono i siti linkati a manetta che hanno sì attinenza tra loro, ma con contenuti vacui e senza valore? Manco a parlarne che fanno le scarpe a siti invece linkati con reale valore, tutti autorevoli, scritti da umani, pure bravi a livello di SEO Copywriting…

Come stra-accidenti è che le serp si dovevano pulire e invece sono zozze stile cloaca maxima?

Come “stracazSEO” è che ci si è inventati un contest di posizionamento tra professionisti, anni or sono? Per scalare le ricerche e dimostrare che Google bluffava, mi può dire magari il più ingenuo! Ok, quindi lavoriamo per introdurre contenuti con coerenza, lavoriamo in modo pulito, mettiamo al bando le tecniche di blackhat. Ok, ci siamo. Tutti d’accordo. Siamo tutti professionisti preparati e appassionati (tutti eh? nessuno escluso).

Festa del lavoro, il contest SEO

Festa del lavoro, il contest SEO #primialprimo una supposta non basta!

Qualcuno allora mi spieghi perché per proclamare il SEO più bravo si è deciso di insozzare la serp di Festa del Lavoro?

Tutta una tiritera pseudo competente su Content is king per anni, post su post per inneggiare alla fine dello spam, gloria allo spider che finalmente è dotato di intelligenza selettiva, e per finire che si fa??? Un contest per sporcare una search importante come quella della ricorrenza del Primo Maggio, della Festa del Lavoro???

Il primo Maggio per certi è solo un concerto, per altri no, lo posso assicurare: il primo Maggio è la memoria di chi ha lottato ed è morto perché qui oggi noi potessimo avere tutele lavorative: diritto al riposo, alla retribuzione, alla maternità, alle ferie.

Il primo che dice che non abbiamo tutele, si faccia un giro sui libri di storia e valuti da sé com’era prima. Evitiamo di cercare su Google per carità: troveremmo i post degli “amici” che stanno facendo la gara, appunto.

Avranno avuto il tempo per studiare o la preparazione per diventare autorevoli in materia storica, sociologica, ideologica?

Festa del lavoro #primialprimo

E come se non bastasse, dall’alto della capacità professionale, ci si è andati a inserire nella search esattamente in prossimità del 1° Maggio, esattamente quando tutti gli studenti staranno magari facendo le loro belle ricerche su internet?

Si sarà per caso invidiosi della loro capacità di fare copia incolla? Li si vuole proprio depistare col personale web semantico?
“Obiezione, vostro onore!”
Ops, riformulo.
Li si vuole proprio depistare andando a posizionarsi grazie alla suddetta link building a partire da piattaforme blog condivise come WordPress o Blogspot?

Alla faccia della semantica, del whitehat e della professionalità!

Sento dire che si ha intenzione di erogare contenuti di qualità, per tre mesi di contest SEO Fest del Lavo (ormai si parla così, come negli SMS, nelle URL di questi siti, violando già una loro regola, non usare la parola chiave del contest come url del sito…): che ci fosse uno tra questi signori in grado di onorare col proprio lavoro in qualche valido modo la memoria reale del primo maggio!

Voglio sbagliarmi, ma è probabile che gli scioperi tanto commemorati in questo periodo, certi li hanno attuati solo a scuola per paura dell’interrogazione, perché sul luogo di lavoro non potrebbero mai. Perché essi non solo non hanno un albo: non hanno tutele lavorative, non hanno diritti alla malattia, ai congedi e straordinari pagati. E mai avranno tutto questo se anziché adottare delle strategie costruttive a favore, continuano a ragionare come galoppini dell’ultimo social hero.
Perciò mi chiedo: come possono sapere cos’è il diritto allo sciopero che oggi possiamo intraprendere perché altri uomini sono morti impiccati per questo? Cosa ne possono sapere degli operai e delle operaie picchiati davanti alle fabbriche che chiedevano di non lavorare tutte le notti 7 giorni su 7?

Si poteva contribuire a diffondere tutto questo sapere storico, a patto di saperlo…

Se intendi il lavoro come un contest, è presto detto: 3 mesi e poi è meglio che te la squagli, prima che ti becchi il Dio Google.

Arrampica sta search e poi togliti di torno che di te sicuro la Storia non si ricorderà. Ringraziando tutti i santi e sicuramente San Giuseppe lavoratore.

Sperando che Dio Google questa volta t’affossi in ultima pagina di ricerca, ridonando al web la Giustizia divina.

Video di chiusura: Eri piccolo... ma proprio piccolo!

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